Valeriana Ultra - Project 2020 - Il viaggio

 


Vola solo chi osa farlo

Non ho trovato foto più adatta per aprire questo nuovo post, con sotto il motto che mi è rimbombato nella testa per i mesi di preparazione all'evento. La frase l'ho fatta diventare il mantra della mia vita e la foto non solo è stata scattata all'inizio del percorso, ma imprime le ansie e i timori oltre che alla grande amicizia e fiducia che ognuno di noi ripone nell'altro. Ma partiamo dall'inizio, come ho scritto nel post della pianificazione del viaggio ( Leggi qui ) abbiamo dormito nel baule della macchina del Vince, su un materassino da campeggio gonfiato ed infilato nel baule in modo epico, che nemmeno i migliori geometri riescono ancora oggi a capire come sia stato possibile..  Ovviamente non abbiamo dormito nulla, complice anche la parte romantica di Vincenzo che ha scelto un posto in riva al lago con le onde che lambivano la macchina e quel rumore che non conciliava il sonno.. ahahhahahha  ( Però ci abbiamo riso sopra parecchio )





Caricata la traccia Gpx degli 8 segmenti corrispondenti alle varie tappe, ci incamminiamo verso la partenza, foto di rito, ed inizia la corsetta.
( Consiglio a tutti di farlo e di installare sul telefono GPX Viewer, ottimo per capire se si è sul sentiero corretto, le distanze, il dislivello, ecc.. )

La partenza euforica ci fa sbagliare il sentiero, dobbiamo ancora iniziare e ci siamo già persi.. ok ancora oggi non abbiamo capito come abbiamo fatto..  purtroppo buttiamo via un ora di corsa e un bel dislivello accumulato di 400 metri circa, ma non ci demoralizziamo nonostante la svista, anche se ci spaventa il fatto che potrebbe ripetersi l'errore un enormità di volte prima dell'arrivo, perciò iniziamo a tenere il cellulare a portata di mano almeno in questo tratto di bosco. Quella che nella via della Valeriana è la prima tappa, cioè da Pilzone d'Iseo fino a Pisogne, è la tappa con il panorama migliore ed è quasi tutta su sterrato e tra i boschi. Passa vicino alle piramide di Zone, le si possono vedere, ti porta in quota con delle mulattiere tenute molto bene. La vista del lago dall'alto ripaga la fatica che stiamo facendo, anche perchè il sole inizia a fare capolino tra le nuvole..



Questa prima tappa misura 23km e la vogliamo riproporre anche ai nostri amici podisti per una "domenica diversa dal solito", per lasciarci alle spalle l'asfalto e la monotonia delle nostre campagne in pianura, e passare una giornata insieme in un contesto naturalistico di impagabile bellezza. Sono molto innamorato del lago d'Iseo e di quello che offre, ed averlo a soli 45 minuti di auto da casa facilita il fatto che diventi spesso meta di gite, corse, passeggiate in bici o canoa, aperitivi in famiglia, ecc.. Non essendo una gara ma una due giorni da passare insieme all'aperto, ce la prendiamo comoda e scattiamo molte foto. Ci stiamo allo stesso tempo idratando e stiamo molto attenti a mangiare sempre. Spezzo una nota positiva per gli integratori magnesio e potassio Equilibria che ho preso per la prima vota, non rimangono pesanti sullo stomaco e fanno ottimamente il loro lavoro, ovvero riequilibrare gli elettroliti che perdo copiosamente essendo io un soggetto con una sudorazione esagerata.. 






Lasciato Pisogne ci inoltriamo nella seconda tappa della via, quella che ci porterà fino a Boario Terme.. per la legge del contrappasso questa sarà la tappa più brutta appena dopo essere passati in paradiso.. tanto asfalto e temperature che in quel tratto sfioravano i 36 gradi.. C'era da aspettarselo perchè è un tratta che collega il lago d'Iseo all'ingresso della Val Camonica, quindi poco dislivello, è la tratta con minor salita di tutto il percorso, e molto cemento.

In zona Boario Terme incontriamo qualche piccolo borgo suggestivo, facciamo anche una breve sosta per mangiare un panino con una buona birra media ( che nei primi km si rivelerà una pessima scelta ahahahha  ) ed iniziamo a salire seriamente sulla parte di montagna che ci porterà fino a Malegno, 55 km alle spalle ma soprattutto già un buon 2000 D+ archiviato. Il morale fino a qui è molto alto e l'obiettivo del Passo del Tonale inizia a sembrarci alla nostra portata.





I 20 km che ci separano da Capo di Ponte e quindi dalla nostra cena trasformano le nostre certezze in atroci dubbi. Inizio a percepire che c'è qualcosa che non va, come se avessi la sabbia nelle scarpe, è molto fastidioso, ma cerco di non pensarci e mi focalizzo sulla cena e sul cambio abiti. La fatica inizia a crescere ed una leggera paura si insinua nella mia mente. Fortunamente l'amico Vincenzo si accorge della mia piccola crisi e mi da una mano ad uscirne, prende le redini del viaggio e si porta in testa a fare da apripista. Ok va bene, proseguiamo, saliamo, saliamo, sempre più su.. la salita per oggi sembra non finire mai.


Arrivati all'Hotel GraffitiPark di Capo di Ponte con la sera che si portava via il sole, potevamo finalmente concederci un po di riposo. Ringraziamo ancora il personale gentilissimo che ci ha aiutato, sfamato e ha fatto il tifo per noi. La loro pizza, che chiamano paletta e che si rifà alla pinsa romana è davvero ottima! Tutto sommato fino a quel punto non avevamo perso molto sulla tabella di marcia, non come tempo. Quello che avevamo perso in quel preciso momento del nostro cambio abiti e scarpe era la convinzione di poter arrivare fino alla fine... in quelle condizioni.. quello che credavamo fossero fastidi dovuti alla sabbia o alle calze in realtà si materializzò davanti ai nostri occhi in tutta la sua bruttezza.. enormi vesciche..  Avevamo previsto tutto, il mangiare, i sali, gli integratori, il tracciato, tutto! Tranne le vesciche.. erano anni che entrambi non ne vedavamo nemmeno l'ombra ed ora invece eccole li.. unghie nere e talloni che formavano un unica grande vescica. Lo sconforto era alto, ma non eravamo ancora pronti a mollare cosi. Il buio adesso ci circondava e anche dover risalire su un sentiero con dei segnali piccoli come una moneta iniziava a sembrarci una follia.. e li l'ispirazione... per tutto il giorno avevamo incrociato i segnali della ciclabile del Tonale, ne avevamo visto uno anche vicino al ristorante.. GOOOOOOOOGLE!!! cerca ciclabile del Tonale.. ok trovata, si passa di qui, non si capisce molto, ma è una ciclabile quindi sarà illuminata...  ok..  non so se l'avete mai fatta ma in Val Camonica hanno un concetto strano di ciclabile..  Ripreso un po il morale, infilate le scarpe con le lacrime agli occhi dal dolore, siamo ripartiti. 

 


Ricordo il buio.. solo le nostre frontali e tutto intorno a noi la notte nera.. occhietti di animali nel bosco che si illuminavano a contatto con le nostre torce.. sembravano lupi famelici pronti a sbranarci, orsi in attesa del loro pasto.. i battiti accellerati, la stanchezza e la privazione del sonno iniziava a fare brutti scherzi, saliva la tensione e la paura, tronchi lontani prendevano sembianze di demoni nell'oscurità, tutto stava diventando surreale.. un gufo ci passa a 1 metro, mezzo infarto, inizio a non tollerare più la situazione, capisco che è tutto nella mia testa ma non riesco a reagire, sono in crisi profonda, voglio mollare, voglio arrivare a Edolo e fermare questo film nella mia testa, voglio sedermi e riposare, rispondo stizzito e in malo modo anche a Vincenzo, anche lui vuole arrivare a Edolo perchè il male ai piedi adesso è tanto, stiamo rallentando troppo e sarebbe un calvario, ma almeno è lucido e capisce cosa mi sta succendendo.. non mi manda a cagare anche se dovrebbe farlo, mi sto sulle palle pure io, un pentola di fagioli lamentosa, un cagacazzo insomma.. ma la cosa peggiore è la rabbia perchè so che non concluderò il viaggio. Che dovrò aspettare per 3 ore al freddo un pulman che mi porterà a ponte di legno, per poi prendere la funivia fino al parcheggio del tonale.. una sconfitta.. amara.. 


Abbiamo fatto tanto, è stata comunque una grande avventura, un lungo viaggio, ma non riesco a prendermi in giro, sono insoddisfatto e mi sento sconfitto.
Si lo so 103Km con 3160 metri di dislivello non si fanno tutti i giorni, 21 ore di lunga e folle fatica, ma anche di divertimento, risate e amicizia vera. Ci siamo divertiti, abbiamo solidificato un legame sincero, ma ci è comunque rimasto dentro quel tarlo.. quella voglia di arrivare..  per questo lo rifaremo in primavera, magari con il clima migliore e con più accorgimenti anche per i nostri amati piedi. Eh si, noi al tonale ci vogliamo arrivare con le nostre gambe e vogliamo stamparci la maglietta! 

Vola solo chi osa farlo, e noi vogliamo prendere il volo!

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