"... non mi faccio molte domande, non faccio progetti... bene o male di cose belle ne vengono fuori ogni giorno. Ogni tanto capitano anche cose meno belle... ma pazienza, dietro verrà qualcos'altro di bello!"
E' da 22 giorni che ho un problemino alla gamba sx che mi impedisce di correre. Per non perdere troppa condizione aerobica in questo periodo mi sono dato in modo più costante al nuoto e alla bici. ( Alla fine nasco nuotatore, il mio primo sport da bambino, ed in fondo nel triathlon c'è anche questo... ) Quando entro in vasca capisco subito se l'allenamento andrà bene o si farà fatica a portare a casa anche il minimo sindacabile per definirlo un allenamento, cioè i 1500mt. Ieri era un giorno di quelli che dopo una decina di bracciate ho capito subito che stavo benissimo, scivolavo molto bene sull'acqua... ero solo in corsia, poca gente in piscina, acqua pressochè piatta... si era il giorno per tirare fuori tutto e tentarci, o personal best o muerte! Cuffia nazionale italiana indossata, occhialini a specchio presenti, pull stretto tra le gambe, e chi mi ferma! Dopo i primi 1500 metri ( 60 x 25 ) il cronometro segna 30 minuti, e ho anche avuto delle pausette di recupero. P
In uno dei miei giri a Selvino, ho scoperto questa mulattiera che collega Albino a Selvino. Ho subito pensato che potesse tornare utile per qualche allenamento in salita, e al primo giorno di ferie utile, ho deciso di provarci. La mattina ho fatto insieme a Vincenzo la prima uscita in pianura, 15km senza spingere, e dopo un pranzo light, mi sono trasferito ad Albino lasciando l'auto nel comodo parcheggio della funicolare. I 20 gradi della pianura si stavano notevolmente abbassando, portando un vento fresco sul sentiero con nuvoloni che non facevano presagire nulla di buono.. ma ovviamente ormai ero li e quindi ho attaccato la prima salita. Il bello di questa salita è che in meno di 5km di possono mettere 500 metri di dislivello. Parte su strada asfaltata, diventa sterrato pietroso, supera due o punti paesaggisticamente molto carini, per poi riterminare nell'ultimo pezzo su asfalto fino nel centro di Selvino. La prima ripetuta la corro bene, ma sul finale inizio a sentire l
Il tempo passa, bella scoperta direte voi. Per noi che corriamo, il passare del tempo è qualcosa di concreto, materiale, fisico. Si allungano i tempi di recupero, si allungano i minuti al chilometro, si inverte il rapporto temporale tra allenamento e spogliatoio (prima un'ora di corsa e dieci di doccia, oggi 20 di corsa e un'ora di doccia). Nel libro, Giovanni e Franz , raccontano le loro avventure di corsa in giro per il mondo. Chi ha letto "Corro perché mia mamma mi picchia" sa già cosa troverà. Leggendolo si comprende come sia cambiato il punto di vista nei cinque anni che distanziano il primo dal secondo. Meno attenzione alla performance e più alle sensazioni della corsa. Meno voglia di gareggiare e più voglia di divertirsi. Troverete molto di più. Le storie degli uomini che fecero grande l'atletica e che sono ormai dimenticati. Le regole per il perfetto corridore. Come il primo libro lo consiglio perchè è scorrevole e divertente e parla della nostra gra
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