L'Orsa Maggiore, la scuole di nanto e le 7 stelle di hokuto

 
"Quando corri sulla terra e corri con la terra, puoi correre per sempre" Scott Jurek
 
Trail dell'Orsa, un anno dopo. Un anno dopo la mia prima gara d'esordio nel mondo trail, corsa proprio qui, quindi non potevo che tornare. Quest'anno un impegno familiare mi ha fatto dirottare dalla lunga (50km) alla media (30km) per paura di non essere a casa per tempo. Ma come mi scrisse il buon Alvin, prima siamo mariti e genitori, poi sportivi. Quindi giusto accontentare le mie figlie con la serata a teatro (spettacolo di Grease che poi si rivelerà bellissimo) e accorciare la mia gara.
 
Il buon Ivan visto il cambio orario di partenza viene a prendermi alle 5:00 di mattina, orario che fino a qualche anno fa pensavo esistesse solo di pomeriggio, quattro chiacchere, sosta autogrill e ci troviamo in quel di Brentino. Piantiamo la macchina nel parcheggio e corsetta fino alla partenza perché mancano pochi minuti alla partenza, e ci tengo a salutare i grandi!
 
Alvin, Andrea, Fat, Giancarlo sono li schierati che aspettano il via. Quattro parole di incoraggiamento, qualche selfie e via, iniziano la loro lunga giornata.
 
 
Vedere dal vivo la tenuta di Andrea con fucile annesso allo zaino è da pelle d'oca. Roba che voi umani non potete immaginare. Caffettino, vestizione, ci siamo. Adesso tocca a noi.
 
Partenza classica, tutti a bumbazza... ogni volta mi lascia basito sta cosa.. perché cazzo! Dopo 300 metri di asfalto in leggera salita, attacca la scalinata che ci farà prendere quota in modo abbastanza spinto, ma siamo freschi e quindi va bene, si cerca di spingere. Prendo subito un buon passo, mi sento bene nonostante abbia il classico respiro da asmatico allo stadio terminale, e il sudore inizia a scendere a fiumi. Secondo me devo farmi controllare perché non è possibile che sudi così tanto, non che mi freghi, ma sarà quello che limiterà un poco la mia gara sul finale.
 
Questa scalinata porta ad un monastero in cima, e misteri gaudiosi disseminati lungo la salita mi fanno sorridere al pensiero delle parole brutte che girano nella mia mente. Parole brutte che escono quando cozzo con la testa contro la roccia... merda era il passaggio dei 7 nani! Ma il sorriso torna subito per la foto ufficiale
 
 
Ok Ok sembra più una paresi.. miiii ma stavo faticando ^_^
 
Finita la scalinata si entra nel bosco, con un primo tratto che mi piace molto, abbastanza corribile con la sola particolarità di tenere ben piantati gli occhi a terra perché molto stretto, altrimenti si rischia un volo infinito e adios...  Ristorello veloce perché stan cucinando delle salamelle e bevendo birra.. la voglia di ritirarmi e fare baldoria con questi ragazzi potrebbe prendere il sopravvento!
 
Inizia un tratto nuovo rispetto all'anno scorso, la prima parte su mulattiera molto veloce, la seconda un lunghissimo traverso poco corribile perché in costa, dove mi addormento. Nel discesone avevo superato un bel gruppetto di persone, probilmente parte di esse erano per la corta, perché mi ritrovo da solo nel nulla, ed inizio a camminare in quel traversino. Fortunatamente dopo circa 10 minuti un ragazzo mi supera e il cervello si risveglia.. "Cazzo sto facendo, è una gara, non la passeggiata domenicale!" Mi incollo alle sue chiappe e arriviamo alla salita che ben conosco. Adesso ho capito la differenza, non ci hanno fatto scendere di quota, quindi la salita, sempre dura, risulterà però molto più corta.
 
Continuo ad ansimare, a sudare, a salire. Si sale, si sale, si sale ancora. Un volontario della croce rossa mi comunica che manca solo un oretta alla cima. Solo? Te possino..!!!! Siamo oltretutto sul famosissimo sentiero delle vacche, che devon già esser passate perché le mine e le mosche non si contano. Appena prima dello scollinamento vengo raggiunto da Martina, una ragazza che poi scoprirò essere della Fulmina ( Viaggiava ancora con la maglia in incognito, probabilmente me lo deve anche aver detto, ma in quel momento il mio cervello era scollegato )
 
 
 
Arriviamo finalmente al ristoro di malga Cerbiolo, dove saluto la mitica Monica Giacomello che sta facendo servizio e spillando birre, quindi ne approfitto subito.

Da qui mancano ancora una quattordicina di kilometri.
 
Sento il bruciore ai piedi come alla sky del Canto, quindi so già come li troverò alla fine.
 
Da qui sarà solo sofferenza.
 
Ho voluto provare le mini ghette salomon, che non hanno fatto passare un granello si sabbia, ma con il caldo e la mia sudorazione mi hanno cotto i piedi l'ennesima volta.
 
Da qui farà male, che si cammini o si corra.
 
Dai Paolo ci fermeremo per così poco?
 
Mi ributto sulla larga mulattiera che porta in cima verso il cancello orario,  corro sugli avampiedi e la cosa sembra funzionare, il bruciore si allevia un poco. Questa è la tecnica della scuola di nanto continuo a ripetermi. Ovviamente dopo qualche kilometro non funziona più nemmeno in questo modo, le vesciche stanno prendendo possesso di tutta la pianta del mio piede. MA IO VOGLIO ARRIVARE ALLA FINE E COL CAZZO CHE MI FERMO! Richiamo a me la forza delle 7 stelle di Hokuto.Infilo anche i due ragazzi che avevo beccato al ristoro, prima di essere a mia volta superato da gente seria che arriva dalla 50km... eh già sono in dirittura d'arrivo, massima stima. Cerco di isolare la parte di cervello che trasmette il dolore e ripenso alle frasi del libro che sto leggendo, born to run, mi perdo nei ricordi dei racconti di Caballo Blanco, mi ficco pure le cuffiette nelle orecchie per bombardare il cervello con la colonna sonora dei filmati trail che si trovano youtube, ed in qualche modo funziona, arrivo all'enoristoro 3 km prima del traguardo. La sosta birra è obbligatoria.
 
Ripartenza in piano, in mezzo alle vigne, carino ma qui l'appoggio totale del piede mi fa venire le lacrime agli occhi. Mi recupera Martina anche lei in grave crisi dolorifica e pensiamo quasi di segarci via i piedi così da asportare il dolore. Si risale, giusto per avere l'ultima botta al morale, e si sale addirittura su un pezzo asfaltato a 70°C con una pendenza degna del giro d'italia ( ... o forse meno ma ero ormai alla frutta ). Ultimo km, dai che ci siamo, torniamo tra la civiltà, la gente applaude, due curve, il traguardo, braccia alzate.. Non sento più male. Sento solo la gioia. Sono felice come un bambino.  L'Orsa maggiore è stata domata. Hokuto ha vinto.
 
 
Il Garmin indicherà 30Km 2600D+ in 5:37:00. Si poteva fare un poco meglio, ma va bene così.
 
Provo a chiamare Ivan ma il cellulare è spento. Buona notizia, vuol dire che non ha tagliato per la corta. Mi trascino all'auto per vedere lo scempio ai miei piedi, cambiarmi ed andare a prendermi una meritata e freschissima birra, anzi due. Cammino come se fossi sui carboni ardenti e vedo i due gransissimi Alvin e Andrea tagliare il traguardo. Tieni Alvin, te la sei meritata. ( Anche Andrea ma ne avevo solo due ^_^  )
 


 
 
Quattro parole e arriva al traguardo anche Giancarlo. Ivan invece mi manda un messaggio rassicurante, 3km e ci sono. Perfetto! 3 km che dureranno quella mezz'oretta, lo chiamo con un gentilissimo.. Ma n'do cazzo dei finito???  Ultima scalinata e ci dovrei essere..  SCALINATA??? HAI SBAGLIATO STRADA!!! Scendi e gira dx che dopo 200mt c'è l'arrivo, altrimenti ti rifai tutto il giro! E all'alba delle 7 ore di gara anche il nostro eroe arriva al traguardo! Mitico socio, anche questa è andata! Ora possiamo fiondarci sul pasta party prima del rientro!
 
 
Nei giorni successivi a queste gare mi vengono sempre dei dubbi. Ce l'avrei fatta a fare la lunga? Ce la farò mai ad allungare? Io che non riesco mai ad allenarmi in salita, come posso avere come sogno quello di fare la LUT ? Alla fine ho tempi di bassa classifica, come posso pretendere di spingermi oltre a questo?  Mi devo rassegnare?
 
Poi una sera capita che messaggi per un oretta vi a fb con un Dotto a caso che ti infonde un po di coraggio. Ti dice che le fighe con quei piedi avrebbero mollato invece di arrivare alla fine. Allora forse torni a crederci. Forse lavarndo ancora un po potrò tentare il grande salto. Grazie amico, non sai quanto siano contante quelle parole per me. :-)
 
Le persone sensibili non dovrebbero guardare la sucessiva immangine. Ritrae il piede sinistro, quello messo un poco meglio, anche se quelle sull'avampiede non si notano. Quello destro ve lo evito, era anche leggermente peggio.. :-)
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 

Commenti

  1. Uno non fa a tempo a dimenticarsi l'immagine del tuo piede, che...zac! Se lo ritrova "tra i piedi" un'altra volta!
    Grande prestazione Paolo e gran bel post!

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    1. Grazie Maestro! Gran corsa la tua, in bocca al lupo per la grande sfida!

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  2. Grande Vecchio, sulla sudorazione stai tranquillo, sulla LUT anche! Se la tua testa VUOLE farlo, allora PUO' farlo...certo, ci sarà da soffrire ma come si sà, "La sofferenza è l'ago che tesse la tela della Gloria!!!" prima devi risolvere il problema delle scarpe, non puoi ridurti i piedi così in appena 30km, senza contare che dai 400m in su, la temperatura era ideale domenica, i trail lunghi li trovi sempre con 5-6° in più di media, devi trovare scarpe con tomaia supertraspirante e dei buoni calzini!!! Per tutto il resto, sei un grande Papà e già qui sei da almeno 8,5 in pagella, grazie per la birra, al prossimo trail ricambio io!!!

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    1. Grazie mitico! Per la birra non ci sono problemi! Per scarpe e lut ci lavoro!

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