Orotrail : Trail autogestito in solitaria sulle Orobie

 
 
Sono arrivato alla macchina. Oggi sono proprio contento che sia finita. Sono contento di essermi tolto le scarpette nuove e sento il sollievo nell'indossare di nuovo le mie infradito. Oggi non è stato divertente, è stato solo faticoso, fisicamente ma molto di più psicologicamente. Il giro sulla carta era la salita da Fiumenero al Rifugio Brunone, traversata fino al rifugio Coca, da qui traversata al rifugio Curò e discesa verso Fiumenero. L'ultimo rifugio l'ho saltato, troppo stanco e demoralizzato per proseguire. In teoria fino al rifugio Coca avrei dovuto percorrere circa 16 km con 2200 metri di dislivello positivo. In pratica i km reali al Coca risulteranno 19 con ben 3012 metri di dislivello. Non occorre spiegare cosa voglia dire trovarsi 800 metri di dislivello in più concentrati in così pochi km. Probabilmente lo sbaglio sta nel non aver aggiornato le carte dopo aver variato il percorso interrotto in un punto da una frana. Dopo ben 8 ore ( di cui la corsa è stata praticamente nulla ) mi ritrovo finalmente ad addentare i miei meritati panini. Ma partiamo dall'inizio...
 
 
Sveglia alle 4.30, parto bello contento in direzione Fiumenero (BG) dove parte il sentiero per il rifugio Brunone. Con gli acquisti del weekend lo zaino adesso è dotato anche del comodo portaborraccia da spallaccio, per avere un ulteriore riserva idrica facilmente riempibile e a portata di mano. Il Brunone è il secondo rifugio più alto delle Orobie, posto a quota 2295 metri, con 1500 metri di dislivello. Il sentiero indica una percorrenza tra le 4/4.30 ore. Nonostante un piccolo svarione di percorso, per una curva segnalata non proprio benissimo, riesco ad arrivare in cima in 2 ore nette. Il primo tratto è facilmente corribile, poi inizia la vera arrampicata, sempre comunque abbastanza semplice e in sicurezza, con qualche passaggio spettacolare ma non pericoloso.
 
Passaggio con vista nel vuoto tra le assi

Rifugio Brunone

Vista dal rifugio
Mappa che indica nome e quota delle vette visibili dal rifugio
 
Dopo qualche foto ed il saluto di rito ai gestori del rifugio, riparto per la variante bassa che porta al rifugio Coca, osservando un gruppetto di 4 ragazzi che si attrezzano con picozze e ramponi per l'ascesa alla parete del Redorta, nel canalone ghiacciato. Anche la via alta, molto più breve, non è praticabile se non con i ramponi, quest'anno è nevicato veramente tanto, e lo si nota anche dai torrenti che scendono a valle con una grande portata d'acqua. Dopo un breve tratto inizio ad intuire che la traversata non sarà una passeggiata, il sentiero si fa stretto e rimane sempre in mezzacosta, troppo rischioso affrontarlo di corsa, se si scivola qui si arriva diretti a valle. Incrocio altri due escursionisti ed una famiglia con 3 figli, di cui uno avrà si e no 10 anni... saranno anche abituati, ma l'idea di portare in quel tratto mia figlia mi fa venire i brividi.
 
Vista dalla prima parte del sentiero
 
Dopo circa 30 minuti arriva la sorpresa.. il sentiero non si vede più, c'è solo una catena che scende verso il basso.. mi sporgo a guardare e vedo che nella roccia sono stati ricavati dei gradini, poi la catena prosegue in orizzontale fino a far poi scendere verso una piccola diga. Da li riparte il sentiero. Ma dove cavolo mi sono andato ad infilare? Tolgo lo zaino, assicuro i bastoncini, e inizio la traversata con molta calma, sperando sia l'unico punto un po così... ma aimè scoprrò che si, era uno dei due punti più brutti, ma ce ne saranno molti altri. Sono talmente irritato per la piega che sta prendendo il giro che non mi fermo più nemmeno a fotografare i passaggi, li voglio proprio dimenticare. Vado avanti, il sentiero rimane sempre in costa con punti più o meno esposti, e ad ogni cresta, lo spettacolo che si presenta e ripresenta è sempre il medesimo... un'altra ansa da attraversare, con il sentiero più o meno visibile, sperando sempre che sia l'ultima.
 
L'ennesima ansa da attraversare..

Non potevo leggere prima quel.. Escursionisti Esperti!
 
Ogni tanto mi fermo a riempire la borraccia dai torrenti che devo oltrepassare, l'acqua è fresca e dissetante, mi ristoro anche un poco con l'ottima frutta disidratata, una grande scoperta e novità per me, molto nutriente senza appesantire. Era la prima volta che la sperimentavo, e penso andrò a riprenderla ancora per le prossime uscite. In un pezzo dove il sentiero si allarga finalmente un pochino, o almeno ne da la parvenza, riesco a far incastrare la bacchetta tra due rocce e lo schiocco secco del carbonio che si spezza fa eco alle mie parolacce.. molte parolacce.. parolacce brutte...
Ottimo, sono su un sentiero difficile con una bacchetta e mezza. Da quel momento alternerò le bacchette dalla mano dx alla sx per poter sfruttare la corta a monte e la lunga a valle. Un bello spiazzo finalmente, forse ci siamo, due falchi si alzano in volo, le marmotte impazziscono ed iniziano a fischiare, dai che forse ci siamo.. o forse no. Arrivo in cima per lo scollinamento e li un altra bella sorpresa... discesa ripidissima che riporta al sentiero originale. I casi sono due.. o mi lascio andare ad una crisi isterica, o mi siedo nel metro quadro di verde e mi mangio un bel panino godendomi il panorama. Ovviamente propendo per il gustosissimo panino e intanto butto un occhio a quello che mi aspetta. Si inizia la discesa, piano piano, mi attacco ad un albero di qui, ad una roccia di la, mi graffio il ginocchio, il gomito, la mano.. e che cazzo sembro rambo alla fine di una missione! Però finalmente sono quasi giù, quando per tenermi in equilibrio vedo la racchetta che mi saluta e decide di suicidarsi giù per il burrone... Non lo chiedete nemmeno, era ovviamente quella sana.
 
 

Foto Originale della discesa

Evidenziato il sentiero
 
Il tempo di scattare le foto e vedo scendere un ragazzo pantaloncini da runner, dorso nudo con le scott ai piedi, e il suo fedele cane a seguito. Con i capelli lunghi da lontano sembra il sosia di Anton Kupricka!  ( http://antonkrupicka.blogspot.it/ ) Lo attendo, un po' di compagnia non guasta mai, anche se il cane è un po' grandino di taglia, e io ho sempre una certa paura di essere "assaggiato". Si dimostrerà il cane più docile e bravo del mondo. Un magnifico esemplare di Australian Shepherd, tipico cane da pastore, ma la cosa che più mi stupiva, era l'attenzione verso il padrone e verso me che fino a 5 minuti prima ero un perfetto sconosciuto. Avanzava di una cinquantina di metri e poi si fermava, si girava, e rimaneva li a guardare in attesa che lo raggiungessimo e superassimo, e non solo il padrone, ma anche io. Poi ripassava e tornava in esplorazione. E' stato lui a fermarsi in punta quando sul sentiero ha attraversato una vipera. Con la compagnia dei miei nuovi amici l'ultimo tratto è trascorso molto più velocemente e finalmente abbiamo raggiunto il rifugio Coca. Saluto rituale al proprietario, scambio di parole, e poi la decisione, si scende a valle, troppo provato, la concentrazione sempre al massimo mi ha sfiancato. Mi rassicura che da li al Curò il sentiero è molto più semplice.. lo sperimenterò in un altra occasione..
 
 
 


 
Discesa rapida dal Coca, ma sentiero finalmente più da turista, ma le forze iniziavano a scarseggiare. Sceso a valle avevo ancora da fare quei cinque km in leggera discesa da Valbondione a Fiumenero, ma sarà che mi sono rilassato, sarà che comunque è stata un impresa dura, non ne avevo proprio più e alternavo la camminata alla corsetta leggera e lenta sotto il sole cocente. Anche questa è andata però, un esperienza in più che può sempre tornare utile. Adesso sicuramente mi documenterò meglio prima di partire all' arrembaggio!
 
Totale giro: 26 Km 3012 D+  Tempo: 8:00:00
 
Stay tuned! 

Commenti

  1. Fai una versione "Bignami"?! E' troppo lungo non ce la faccio :-))

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    1. La versione breve è... giro faticoso ma sono sopravvissuto! Ahahahaha

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    2. Hi,hi.. Così finchè mai. Ora lo leggo con calma

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    1. Schiappa si.. le racchette.. beh non ho detto che erano le tue.. però hanno fatto una fine onorevole! :-)

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  3. Risposte
    1. Ahahah grande Pimpe! Tu stai viaggiando ancora come una saetta invece da quello che leggo! ;-)

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  4. fantasticamente folle... GRANDISSIMO Paolo!!!

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