Running Sucks!!!



Diciamoci la verità, tranne alcuni rari casi, è sempre stato così per tutti. La corsa non è mai piaciuta a nessuno. Ogni anno il professore di turno, alla ripresa dell’attività scolastica, iniziava a massacrarci con la temutissima campestre, o con quei 6 infiniti giri di pista.. 6 vi rendete conto???  Duemilaquattrocento infiniti metri. Solo i più temerari si inventavano anche la 5000, ma quelli erano pazzi, roba da atleti veri. Gli altri cercavano scorciatoie, cercavano di mimetizzarsi per saltare qualche giro, propinavano giustificazioni assurde, o tanto di certificato medico che attestava l’effetto devastante della corsa sul proprio corpo.

Poi gli anni passano, la scuola finisce, gli sport si alternano, a volte spariscono, ci si fidanza, ci si sposa, si hanno dei figli.. insomma, si arriva ad un punto che bisogna trovare qualcosa da fare nel poco tempo libero (tanto solo i più fortunati J ) Molti tornano all’odiata corsa perché magari devono perdere qualche kilo messo su con il tempo, gli aperitivi e il fancazzismo.. E questo è stato anche il mio caso.

Quindi si va in un negozio qualsiasi, si prendono in mano il primo paio si scarpe “da ginnastica”, magari quel modello perché ha dei bei colori e lo si può usare anche con i jeans, un paio di pantaloncini e una maglietta o canotta, a seconda della stagione. L’orologio non è indispensabile, sappiamo a spanne quanta è la distanza da casa nostra al nostro obiettivo da raggiungere e ci proviamo. Dopo aver pensato e ripensato più volte se davvero vogliamo uscire, o rimandare al giorno dopo,  infiliamo il completino, che sicuramente tira sulla pancia, e scendiamo in strada. Dopo i primi 100 metri ci torna in mente perché abbiamo sempre odiato la corsa, e si insinua in noi la consapevolezza che non potremo mai farcela, è proprio faticosa, pallosa, uno strazio..  Ovviamente l’obiettivo che ci eravamo posti era fuori portata, quindi un po camminando, un po corricchiando, torniamo tristemente a casa.  Due rapidi calcoli e capiamo che siamo veramente fuori forma… a volte a livelli imbarazzanti.  Qui ci sono due strade, quelli che mollano subito, e quelli che cercano di capire come fanno “gli altri”. Allora inizia la ricerca in internet, e scopri un mondo fatto di tabelle, scarpe, gps, recuperi, tapasciate, test del moribondo…  Test del moribondo??? 10km sotto l’ora.. Impossibile, ma chi mai può farcela? E qui inizia ad insinuarsi il tarlo.. e che cazzo, perché non ce la posso fare? Tabella da zero a 10 km, è la mia, si parte. Inizi pazientemente ad uscire a correre/camminare, segui diligentemente quello che la tua tabellina dice. Fai qualche corsetta decente, ti ritrovi iscritto ad un forum, fai qualche corsetta con amici vecchi e nuovi e qui arrivi al bivio.. O la corsa ti fa veramente schifo, e ci può stare, o ti piglia la malattia, l’amore incondizionato per la sofferenza, inizi a scoprire la gioia di raggiungere qualche traguardo, irrilevante come tempi e distanze per molti, ma non ti importa, perché la corsa è sempre e solo con se stessi. Inizi ad uscire anche se piove, nevica, o ci sono 40° all’ombra. Inizi ad alzarti la domenica mattina alle 6 per andare ad una tapasciata, e trovi che sia la cosa più bella e appagante di questo mondo. Conosci nuove persone, ti fai nuovi amici, parcheggiare ad un km da dove devi andare non ti fa fare una piega, ti scordi di prendere l’ombrello perché stare sotto la pioggia inizia a piacerti, ogni volta che ti dicono una distanza la quantifichi in minuti e non in km e viceversa. Se per qualche motivo non riesci ad andare a correre inizia lo sclero, se la cosa si protrae per due/tre giorni iniziano i primi sintomi della crisi di astinenza. Inizi a sentirti un runner, non uno jogger con felpa sul culo e all star ai piedi (lelli kelly per le femminucce), inizi a salutare tutti gli altri runner che incroci, perché sai che anche loro stanno soffrendo come te, fanno parte anche loro del tuo gruppo. Ti iscrivi alle prime gare, sfoggi le prime medaglie a familiari ed amici, conservi i pettorali come fossero sacre reliquie. Ogni tanto ti infortuni, ma dopo i primi incazzamenti capisci che fa comunque parte del gioco, e allora diversifichi, un po di nuoto e un po di bici.. Oh ma lo sapete che anche nuoto e bici non sono male? Com’è quella cosa di cui mi han parlato? Triathlon? Fammi un po vedere in internet.. Oh ma lo sai che ha il suo perché? Perché non proviamo? Da quel momento in macchina hai sempre un borsone per la piscina, pronto a qualsiasi evenienza, e per essere proprio tranquilli ci butti dentro anche un paio di scarpette per correre ed un completino.. si sa mai chi becco in giro…  Prime garette dove indossi quel body che farebbe vergognare tutti, ma sei nel gruppo, sei un triatleta, ti senti invincibile. Aumenti anche qui le distanze, ti alleni ad orari assurdi per non sacrificare troppo tempo con la famiglia, ti iscrivi con molta paura al primo mezzo ironman e lo concludi, con un tempo non certo da favola, ma solo passare la finish line ti fa sentire un mezzo dio. Ovviamente non sto dicendo che sia sempre rose e fiori, tutti quelli che corrono o nuotano o fanno bici non è che non facciano fatica, anzi.. Ma è il saper apprezzare questa sana fatica, è il sorriso e la soddisfazione che si hanno alla fine di ogni allenamento,  anche se si è stanchi morti. Costanza e determinazione. Il calare di peso sarà solo una conseguenza, non sarà più il vostro obiettivo, non si correrà più per perdere un kilo, ma per oltrepassare una riga, per raggiungere un limite, per sentirsi vivi.

Dicevamo che la corsa non piace a nessuno? Ma per piacere! La corsa è bellissima!! Non si può vivere senza.  Quand’è la prossima gara? Qual è la prossima sfida? E si perché poi si inizia ad alzare il tiro, poi non ci si accontenta.. Poi ti rimangono impresse in testa tante frasi, che potrebbero sembrare le solite frasette motivazionali, ma che racchiudono in se molte verità. La mia preferita e che sento più mia in assoluto rimarrà per sempre questa:  La sofferenza è momentanea, l’orgoglio dura per sempre!

Buone corse a tutti.


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